Se l’arbitrato obbligatorio
sia oggi possibile nell’ agricoltura ‘
I. — Quando dalla Presidenza della Società degli agricol-
tori mi si rivolse il cortese invito di trattare della questione,
mi si disse: il tema è l’ arbitrato obbligatorio. La formula-
zione, così generica e stecchita, non mi piacque. A fine di
renderla più corrispondente al contenuto, al modo come avrei
svolto l’argomento, io preferii una formula dubitativa e più
dialettica : Se l’ arbitrato obbligatorio sia oggi possibile nel-
l’ agricoltura.
Fedele al sistema altre volte adoperato e che io ritengo
necessario quando l’opinione degli interessati esprime un giu-
dizio diretto sulle cose, compilai alla buona un questionario
di 7 domande, che fu diramato ai Comizi agrari e ad altre
Associazioni agrarie, a Cattedre ambulanti, a qualche privato
studioso, ecc. Ho ricevuto un 40 o 45 risposte, che mi hanno
certo giovato per farmi conoscere l’animo dei proprietari e
degli agricoltori e di qualche studioso per rispetto alla que-
stione.
Non posso in questa rapida relazione riassumere Dl’ in-
chiesta o, meglio, il sommario assaggio di opinioni che ho
tentato. Noto, fra le risposte degli enti agrari, quella del Co-
mizio agrario di Bologna, giuntami il giorno stesso dello svol-
gimento della relazione, e quella dell’ Ufficio agrario della So-
(1) È questa una conferenza che fu da me pronunciata aila Società degli agri-
coltori italiani il 6 febbraio 1907. Fu pubblicata, oltre che nel Bollettino della So-
cietà, nel Giornale degli Economisti, giuono 1907.