Il criterio economico nella stima e nel compenso è e e © * (4) dei miglioramenti rurali I. — Gli scrittori di Estimo e d’Agraria, massimamente italiani, si sono sempre occupati molto brevemente della stima dei miglioramenti rurali (nei quali comprendiamo i migliora- menti fondiari e quelli agrari propriamente detti) e soprattutto del criterio da seguirsi nella ripartizione dell’utile dei mede- simi fra il proprietario e il conduttore del fondo, enfiteuta, affittuario, mezzadro che sia. Gli economisti poi, salvo raris- sime eccezioni, non hanno generalmente tenuto in alcun conto le questioni che si riferiscono all’ Estimo rurale, fra cui anche questa accennata, della quale noi intendiamo tracciare, dal punto di vista economico, le linee primissime e più semplici. « Un fatto materiale degno di essere rilevato — si legge a questo proposito in una recentissima opera di Estimo rurale — è quello di non trovarsi, nelle opere dei maggiori e più autorevoli trattatisti di economia rurale e di estimo, quello svolgimento che merita P argomento, per gli interessi privati che sono in gioco e, ancora più, per gli interessi sociali » (2). A considerare però le relazioni ben note che esistono fra lo studio e le ricerche a cui di preferenza si dedicano gli (1) Pubblicato nel 1902 nella Riforma sociale, anno, VIII, vol. XI, fase. 10. — Per ulteriori svolgimenti delle questioni qui trattate si veggano gli Studi sui con- tratti agrari, già citati, del prof. A. Serpieri. Non dispiaccia che io lasci nel mio saggio una certa vivacità polemica che corrisponde, pìù che all’occasione per cui lo ho scritto,.... all’ età che allora avevo. (2) L. Di Muro, Economia ed Estimo dei miglioramenti fondiarii. Nuovo sistema generale di distribuzione dell’utile finale, ecc., Palermo, Reber, 1902, pag. 413.