. I Consigli provinciali dell’ economia ‘ I. — Intorno ai concetti generali. Il Ministro dell’economia nazionale ha presentato, in data 18 novembre 1925, un ‘disegno di legge per istituire, al posto delle Camere di Commercio, dei Consigli agrari provinciali, ecc., i Consigli provinciali dell’ economia, che comprendereb- bero quattro sezioni: agricola e forestale, industriale, com- merciale, lavoro e previdenza sociale. L’idea fondamentale del disegno non è nuova. L’ U- nione delle Camere di commercio votò, nel marza del 1923, una proposta per la creazione di un ente che abbracciasse le rappresentanze dell’agricoltura dell’industria e del commercio. L’on. Belluzzo ha aggiunto la rappresentanza del lavoro. Il riavvicinamento delle categorie produttrici verrebbe ad essere così più completo. Contro la proposta dell’Unione delle Camere di com- mercio furono elevate molte critiche, massimamente da parte degli agricoltori, che, per il carattere così specifico dell’ agri- coltura, sentono più vivamente il bisogno dell’autonomia. Fra quelle critiche trovano posto pure quelle che furono espresse da me. L’occasione di esprimerle mi fu pòrta dalla relazione (Linee generali di un disegno sulle rappre- sentanze agrarie) che, nel maggio 1923, presentai in seno (1) Riunisco in questo breve saggio due articoli pubblicati nel Giornale di A- gricoltura della Domenica. Si richiami il precedente studio intorno alle rappresen- tanze agrarie. Per non deformare la linea del presente nuovo studio lascio il ri- chiamo ad idee già espresse. Il disegno — di cui si tratta — ora è legge. Rimando il lettore alla nota finale.