AL LETTORE
perchè per la prima volta il Governo vi sperimentò il prin-
cipio di lasciarli svolgere nella massima libertà.
Dopo questi primi scritti, i quali, in qualche modo, co-
stituiscono come un addentellato con quelli contenuti nel vo-
lume dell’anno passato, tutto dedicato al fattore umano del-
l’ economia rurale, la popolazione con i suoi svariati gruppi,
sono inseriti tre studi obbiettivi di economia rurale, tutti e
tre di discrete dimensioni: il primo sulla rendita e sul valore
della terra ecc., il successivo sulla grande e sulla piccola in-
dustria armentizia nell’ Appennino marchigiano e l’ultimo sul
criterio economico nella stima e nel compenso dei migliora-
menti rurali. Da notarsi che il primo è il riassunto ragionato
dei risultamenti d’ um’ inchiesta, il secondo è pure esso il
frutto di urn’inchiesta e nel tempo medesimo una ricerca a
tipo sociologico e il terzo una particolare applicazione degli
stessi concetti che mi hanno guidato nel lungo saggio sui
contratti agrari.
Seguono due articoli sulla produzione granaria in Italia
e nel mondo e prendo occasione dal tema per accennare a
certi principii di relatività intorno alla politica economica o
doganale da seguirsi dallo Stato nei singoli casi.
Si passa, proseguendo, agli studi che hanno per sog-
getto la recentissima politica economica e finanziaria dello
Stato.
Si legge anzitutto una collana di articoli i quali si ri-
feriscono ai nuovi estimi catastali, all’ imposta erariale e alle
sovrimposte locali e alla nuova imposta sui redditi agrari. In
questo gruppo si può opportunamente iscrivere uno studio
particolarmente statistico sui trasferimenti fondiari.
Seguono due saggi sulle rappresentanze agrarie e sui
recentissimi Consigli provinciali dell’ economia.
Chiude la raccolta un articolo sul valore della nostra
produzione rurale lorda. Si può considerare, per l’ argomento,
come una specie di conclusione per rispetto a molte delle
cose che precedono, giacchè quasi tutto finisce prima o poi
col mettere capo a quella grande sintesi che è la produzione.
Non aggiungo considerazioni di carattere generale. Esse
si trovano nel saggio introduttivo, in cui la grande figura
di Stefano Jacini è come il centro di tutta una serie di con-
siderazioni sull’ agricoltura nostra.
Mi preme solo di avvertire, in modo particolare, che
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