È L’AGRICOLTURA ITALIANA XXIII essere affidata alle Direzioni competenti dei vari Ministeri. Fatta poi una volta questa prima inchiesta, il Parlamento sempre secondo lo Jacini — avrebbe avuto il cémpit li istituire, negli anni successivi, altre inchieste su pro- blemi che si presentassero man mano di maggiore urgenza. Ma, pregiudicate le cose, lo Jacini e i suoi colleghi non poterono che sforzarsi ad adattare, secondo quello che credevano più pratico, l’ordinamento già fissato nelle linee generali. Non istò qui a ripetere quello che si è fatto per onseguire questo fine. Farò solo due osservazioni sul si- stema che avrebbe preferito lo Jacini e sul procedimento ‘he invece si dovè, in mancanza di meglio, adottare. Quanto al primo punto: le speciali Direzioni dei Mi- nisteri sarebbero state proprio gli organi più adatti ad ese- uire l’indagine, sulla base del minuzioso e svariato pro- gramma formulato? Io ne dubito molto. Non si può am- mettere a priori che ogni Direzione interessata abbia il per- sonale capace da adibire a così fatto lavoro straordinario, he, fra l’altro, richiede qualità personali specialissime, come prontezza, facilità d’intuizione, versatilità, abilità da giu- ice istruttore, senza contare, naturalmente, le cognizioni pecifiche tanto tecniche quanto economiche che la com- plessa rilevazione porta con sè. E poi — diciamolo fran- amente — il personale ministeriale non avrebbe sempre con- ro- di sè, proprio per il suo carattere ufficiale, la diffidenza lelle persone chiamate a fornire elementi ed informazioni, ’isto e considerato che la gente sospetta sempre che dove ’è lo zampino del governo ci sia anche quello del fisco? ono domande che, se non isbaglio, contengono la risposta. Sul secondo punto mi riferirò a quello che ho saputo, personalmente, da qualche valentuomo che prestò l’opera sua nell’inchiesta. Come furono compilate parecchie delle relazioni regionali? Furono compilate sulla base delle mo- nografie dei vari circondari che erano state presentate alla commissione in seguito ai numerossimi concorsi che a tale fine erano stati indetti. Ne è risultato che non tutte le re- lazioni sono riuscite omogenee e coerenti. Quelle che per lo contrario appaiono più unitarie per la materia e per la torma sono qualche volta dovute a persona competente che ha eseguito da sè, per intero, il compito affidatogli, pur giovandosi debitamente del materiale delle monografie. Il lerito del lavoro però è, anche in questi casi, tutto assun- to dal commissario ufficiale, che mette la sua brava firma ome relatore. Posso citare per tutti il caso della relazione per le Mar- IC