a: SEMPRE SU GLI ESTIMI CATASTALI La spiegazione di queste diversità di accrescimento non è punto misteriosa. Basta osservare che le 21 provincie che possiedono il catasto nuovo, che è quanto dire aggiornato e per ciò contenente la rilevazione dei maggiori redditi fondiari verificatisi, si distribuiscono così: 13 nell’ Italia settentrionale, 6 nella centrale e 2 nella meridionale. Sarebbe sufficiente anche questa sola e semplicissima osservazione — sia detto di sfuggita — per giustificare in massima l’ accrescimento di rendita censuaria portato dall’ odierno aggiornamento, per quanto questo sia fatto solo in base all ammontare dei pro- dotti e alla misura dei prezzi e consideri quindi le colture quali si trovano segnate nei singoli catasti vigenti e non quelle introdotte dopo la formazione dei catasti stessi (di cui qualeuno è veecchissimo). È anche molto interessante il rilevare come nei due di- versi periodi (prima dell’ attuazione della legge 1886 e nel 1921) si suddivida fra le tre zone il totale dell’ estimo italiano: i iL Italia settentrionale . . . . . 35,50 48,03 Italia centrale . . . . . 5 PM ES2 20,02 Italia meridionale . 4 » + : 45,68 31,95 Regno . . 100 100 In ciascuna di queste due proporzioni le singole zone si influenzano, come è elementare, reciprocamente. Si riesce, tuttavia, a vedere molto bene !’ accrescimento di rendita ope- ratosi nell’ Alta Italia, tanto che la posizione di questa e quella della meridionale si invertono in confronto di quello che ve- diamo nella tripartizione del periodo precedente. V. — Alle precedenti questioni si ricollega quest’ultima che facciamo: l’imposta erariale e le sovrimposte locali come si ripartiscono nelle tre medesime zone di cui abbiamo veduto l’ estimo ? Mettiamo in confronto il gettito del periodo 1879-81 (I) e quello del 1922 (ID). Abbiamo queste rispettive percentuali: I II. Italia settentrionale . . . . .. 40,89 36,21 Italia centrale. #". .. '.. . ./#26,55 37,96 Italia meridionale . . 4 4.1 32,46 25,83 0. REA.L100 100 242 Reg