E CONTRATTO DI LAVORO AGRICOLO IN ITALIA 79
è prima indispensabile che la produzione della ricchezza ru-
rale Ss’ accresca e che le quote onde essa viene suddivisa, sotto
la pressione della libera competizione, intrinsecamente aumen-
tino e divengano più sicure e continuative anche e soprattutto
per quanto concerne la classe degli operai rurali. Nascerà
spontaneo così, man mano, quell’ intreccio utilitario d@’ inte-
ressi e di sanzioni economiche, più che giuridiche, che ora è
forse invano reclamato dai nostri corrispondenti e che è così
altamente necessario al lavoro agrario, desideroso com’è, più
di ogni altro, di sicurezza e di ordine nella inesorabile perio-
dicità delle sue fasi e delle sue funzioni (1).
(1) Per ciò che si è detto o fatto dopo la pubblicazione della mia relazione
1903), il lettore può specialmente consultare: per il Mezzogiorno i volumi della
grande inchiesta sui contadini dell’ Italia meridionale e della Sicilia; e per il resto
d’Italia, gli Studi sui contratti agrari, Bologna, Zanichelli, 1920 del Prof. A. SERPIERI.
Questi Studi sono quanto di meglio si sia pubblicato negli ultimi tempi intorno
àll’ argomento. Nel saggio sulle agitazioni dei contadini nell’Italia settentrionale e
centrale ecc. si riprende la storia dei tentativi legislativi di disciplinare i contratti
agrari o certe particolari questioni attinenti ad essi dal punto stesso — può dirsi —
dove noi l’abbiamo lasciata.
Non è da dimenticare, sebbene non specifica sull’ argomento, l’opera del com-
pianto prof. GHINO VALENnTtI: Studi di politica agraria; Roma, Athenaeum, MCMXIV.