La paura della carestia ‘
I. — Perchè certe eresie economiche rispuntano sempre.
Vi sono opinioni erronee in fatto di economia che sono
come la gramigna in una estate piovosa: più si estirpano e
più rispuntano petulanti.
Si dirà che così avviene nelle cerchie dei vari tipi di
ignoranti che possiamo identificare, e gli ignoranti in fatto di
economia si sussurra che siano molto numerosi anche fra i
dotti, fra i dotti, s’ intende, in altri rami delle conoscenze
scientifiche. Ma la verità è che il fenomeno si ripete spesso
anche in seno a coloro che si occupano di economia, e spe-
cialmente di economia pratica.
Giulio Méline non è infatti un economista d’ azione, uno
scrittore di cose economiche del giorno? Ed è uomo di larghe
conoscenze, di esperienza diretta e lunghissima, di penna fa-
cile ed elegante. È stato, per soprassello, presidente del con-
siglio dei ministri, nel suo paese, la Francia. Qualche scavez-
zacollo dell’Unità — capisco — sarebbe capace di soggiungere
che questo non significa molto ecc. Ma allora io, per quanto
non sia candidato politico, replicherei che gli scavezzacolli
sono proprio ineontentabili.
(1) Pubblicato nell’Unità, problemi della vita italiana, 3 ottobre 1913. — L'articolo
fu scritto quando non si poteva sospettare degli avvenimenti che non molto dopo
scoppiarono. Ma anche la grande guerra, che pure ha turbato le comunicazioni fra
i vari Stati come alcun’altra mai, avrebbe dimostrato che gli affamamenti di sin-
goli paesi non sono stati possibili. Con ciò non escludo che le lezioni dell’ espe-
rienza non ci debbano tornare praticamente utili anche in questa materia. — Le
mie direttive teoriche e mentali nel presente articolo sono le stesse che affermo
in quello che è stampato immediatamente dopo.