LA PAURA DELLA CARESTIA nd
col far trovare giusto e lecito ciò che torna a nostro vantag-
gio. È un lento e inconscio lavorìo che si compie nella no-
stra educazione. La suggestione reciproca ha, s’ intende, la
sua parte nel.... galeottismo. Anime pure, a considerarle per
rispetto alla sincerità, alla convinzione da cui sono mosse, si
sono viste, con sorpresa, commettere cose ingiuste e erudeli.
Non se ne avveggono perchè tali cose si rappresentano nella
loro psiche deformate e colorite dall’ interesse della elasse e
dall’ambiente particolare a cui appartengono.
Carlo Marx aveva ben intuito questo grande fenomeno
psicologico e sociale. Basti rammentare la brevissima pre-
messa al primo volume del « Capitale ». Chi lo dimentica sono
quei socialisti che, confondendo una categoria economica ed
obbiettiva con un fatto morale e soggettivo, inveiscono con-
tro i sentimenti, il « malvolere », ecc. della borghesia.
Di questa compenetrazione del sentimento coll’ interesse
di classe si ha la prova, appunto, in certi ragionamenti che
fanno anche uomini come il Méline e tante persone delle
classi colte come delle incolte. Sono ragionamenti che, a con-
tentarsi della logica formale e, per così dire, schematica, fi-
lano che è un piacere. Se però voi li spezzate nei vari ele-
menti e nelle varie proposizioni che li compongono, voi su-
bito scoprite il vizio. È il confronto fra quegli elementi e pro-
posizioni e la realtà delle cose, a cui essi pretenderebbero
riferirsi, che ci farà la rivelazione. Vi risulterà evidente il
subdolo gioco operato dal sentimento. Degli elementi ecc. oc-
correnti per ragionare bene sopra una data questione voi ne
vedrete solo una parte. Sono trascurati quelli che avrebbero
formato intoppi sulla via su cui si doveva scivolare per arri-
vare a quella certa conclusione che preme. Soprattutto è e-
sagerato il valore, il peso di alcuni elementi, proposizioni,
ecc. a danno di altri. Talora manca una stregua obbiettiva
per la stima di certi fatti, di certi lati non sicuramente cono-
sciuti, di certe probabilità complesse, ecc. Ecco là il sentimento
che si sostituisce al senso critico e assegna l’ esponente più
o meno elevato in conformità, bene inteso, di ciò che torna
conto, di ciò che serve per le conclusioni desiderate.
E chiaro, dunque, quello che sto dicendo, che forse a
taluno sembrerà eresia da tribunale di S. Ufficio (di questi
tribunali ce ne sono anche oggi fra le varie, diciamo così,
scuole, scuolette in cui si suddivide la repubblica letteraria.
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