Full text: Economia rurale e politica rurale in Italia

sn LA PAURA DELLA CARESTIA 
conseguenza si dovrebbe ricavare a fil di logica, dato che la 
visione delle cose e i rapporti esistenti fra esse non ci ven- 
gano turbati da alcun particolare egoismo di elasse ? 
Non mi pare ci sia da dubitare sulle vie da infilare. |. 
Se è vero che la produzione tende a scemare, se è vero 
che la popolazione seguita a crescere ed avere sempre più 
bisogno del « primo e principale articolo di grande consumo », 
se per conseguenza di queste premesse i prezzi del grano 
potranno tendere a salire con tanto poco piacere del « genere 
umano », non ci sarà più ragione di mantenere le barriere 
doganali fra Stato e Stato contro il libero commercio di que- 
sto prodotto, anzi si avranno ragioni positive di abbatterle e 
presto. Da un lato, invero, i dazi non sarebbero più nesessari 
per il bene dei proprietari fondiari e... dell’ agricoltura, dal 
momento che il prezzo del prodotto sarebbe salito e an- 
drebbe sempre più salendo da sè; e dall’ altro, non sarebbe 
più lecito rincarare artificialmente un prodotto rincarato, con- 
siderato che il Méline e gli altri protezionisti si mostrano così 
teneri di allontanare dal genere umano la prevista carestia. 
Ma il M. trae dalla sua premessa ben diverse conse- 
guenze. Siamo stati ingenui a credere che le vie della lo- 
gica non fossero... un’ opinione. 
Il rimedio alla infausta previsione lo trovate netto e pre- 
ciso in un altro brano del discorso di lui. « Felici quei po- 
poli che possono bastare a se stessi per la propria alimen-. 
tazione. Essi possono riposare tranquilli sul loro avvenire; 
ma alla condizione di sostenere con ogni energia la loro a- 
gricoltura. Quanto agli altri, faranno bene se non attenderanno 
che la generale carestia li colga. Essi non morranno certo di 
Un dazio può essere un discreto mezzo di evitare una crisi, di attenuare la bru- 
schezza di un passaggio, di lasciare il tempo a certe produzioni di consolidarsi, di 
permettere che esse attendano il ritorno di prezzi normali e via di seguito. Una 
risposta di questa specie mi è sembrato di poter abbozzare, alla buona e senza ina- 
midature più o meno scientifiche, nell’ articolo a cui Observer si riferisce. La ten- 
denza liberista, la tendenza che riconosce che la soluzione liberista è più spesso 
la più conveniente, subirebbe un’eccezione. Non sarebbe la prima. Fatto il bilancio 
del bene e del male, fra due soluzioni, l’ economista, che non sia un fanatico, sce- 
glie quella del minor male, quale essa sia. Ecco tutto. Posso aver sbagliato nel- 
l’ analisi concreta. Non ho sbagliato, credo, nell’impostazione ». 
Anche dai termini della piccola polemica restano chiarite parecchie delle idee 
espresse nell’articolo del 1913 e in quello che è stampato in appresso, del 1920. 
Chi si sforza di ricollegare le singole questioni coll’interesse generale e durevole 
del paese finisce sempre con l’ essere coerente.... quasi per forza maggiore. 
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