Full text: Economia rurale e politica rurale in Italia

DELL’IMPOSTA FONDIARIA i 
ste. I dati non si riportano quasi mai ai 10 anni anteriori al 
1914, ma si riportano a questi ultimi anni, agli anni più re- 
centi a cui è stato possibile riferirsi. E sarebbero, appunto, 
questi anni correnti quelli in cui il costo del lavoro più ele- 
vato avrebbe fatto abbassare la rendita netta dominicale. I 
protestanti hanno torto a fondarsi sopra un periodo di tempo 
diverso da quello che la legge indicava per l’ accertamento 
catastale. E, in conseguenza, molte delle recriminazioni di- 
rette contro la Commissione censuaria centrale non sarebbero 
giustificate, perchè essa ha dovuto operare a seconda delle 
prescrizioni e dei termini legalmente emanati e prescritti. Ma, 
d’altra parte, ponendoci dal punto di vista dei contribuenti, 
non si può dimenticare un fatto, che ha tutta l’ eloquenza rude 
e semplice dei fatti: che il tipo stesso del catasto, è vero, im- 
poneva la fissazione di un periodo normale e comune, ecc., 
ma che il reddito, il quale serve per ricavare le somme delle 
imposte, non è... quello storico, ma proprio quello che corre, 
quello che vive e che promette di vivere anche per un non 
breve avvenire. 
Vi è un’altra conseguenza, che parimenti è qualcosa di 
più che formale o di apparenza. 
L’on. De Stefani ha alluso, non senza arguzia, nel suo 
ultimo discorso di Milano, all’ invidia tributaria che, per la 
mitezza dell’ aliquota erariale sulla fondiaria, potrebbero pro- 
vare le confederazioni concorrenti. Ora è un fatto — huma- 
num est — che tali confederazioni hanno interesse di fare 
apparire che la terra paga poco. Esse hanno giornali a biz- 
zeffe — come le noci di Fra Galdino — a propria disposi- 
zione. E se ne servono di tratto in tratto anche per certe 
campagne, mosse più che dalla invidia tributaria (chè l’agri- 
coltura non può suscitare sul serio alcuna invidia tributaria), 
dal desiderio di gettare sopra le spalle degli agricoltori, privi 
di organizzazioni forti e di mezzi efficaci di pesare sull’ opi- 
nione pubblica, i gravami fiscali che lo Stato ha bisogno di 
imporre. Ebbene, la « mitezza dell’ aliquota », la mitezza... 
aritmetica, non può essere un ottimo stimolo e un ottimo ar- 
gomento nelle campagne tributarie contro la stremata agri- 
coltura ? Nessuna meraviglia che questo possa accadere. 
‘Nè voglio, da ultimo, tralasciare un fuggevole accenno 
ad un’altra eventuale conseguenza. 
Come è da mettere in guardia gli agricoltori contro un 
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