L’IMPOSTA SUI REDDITI AGRARI
Sorge spontanea la curiosità di sapere, ora che abbiamo
per la prima volta questa statistica, a quanto ammonterà il
reddito agrario-industriale (così si vuol chiamare per maggior
precisione) per l’intero paese, comprendendovi, in altri termini,
pure il reddito degli affittuari rurali, così cospicui nel Nord
e così frequenti nel Sud, già sottoposti alla vecchia imposta
di ricchezza mobile. La statistica però di questa imposta non
fornisce discriminazioni per categorie tecnico-economiche di
contribuenti. E così per levarci la curiosità propostaci non
abbiamo altro mezzo che quello di fare nostra la impressione
del prof. Serpieri che il reddito agrario degli affittuari sia un
terzo del totale. Il totale salirebbe allora alla cifra di 2 miliardi
e 160 milioni di lire, che, integrati con altri 340 milioni, rap-
presentanti per ipotesi le accennate piccole quote non accer-
tate, sommerebbe in tutto a 2. miliardi e 500 milioni di lire.
La somma che così viene fuori è inferiore di 1 miliardo
e 500 milioni a quella calcolata, con dichiarata larghezza di
approssimazione, dal prof. Serpieri nella sua fine relazione
sul problema tributario e l’ agricoltura. Ma è da notare che
nei 4 miliardi del Serpieri sono certo compresi i redditi dei
capitali mobiliari dei coloni (art. 5 e 6 del Regolamento 12
marzo 1923, applicabili pure ai coloni), redditi che, invece,
nella statistica ministeriale, sono inclusi in quelli accertati per
i coloni medesimi. La differenza indicata verrebbe perciò ad
attenuarsi molto notevolmente.
Non tralascio neppure qui una raccomandazione pratica:
che il Ministero delle finanze, che tanto mira a perfezionare
le sue statistiche, introduca nella statistica dell’imposta di R.
M. le discriminazioni occorrenti delle singole categorie di colpiti.
III. — Dall’accertamento dei redditi quale imposta de-
riverà? Il risultato statistico potrà essere noto fra qualche
tempo. La previsione però è facile. Data l’aliquota del 10 per
cento e dati gli accertamenti, l’ imposta getterebbe, in cifra
tonda, 144 milioni di lire. Da aggiungere il 2 per cento
sulle somme raccolte (per le così dette spese di distribuzione,
trattandosi di imposta riscossa per ruoli) e gli aggi di riscos-
sione dovuti agli esattori e ricevitori. Ma io qui mi limito a
tenere conto della sola aliquota pura.
Raccolgo nel seguente quadro i dati e le elaborazioni
da me calcolati regione per regione e per il regno. Nella DL
colonna segno l’ammontare presuntivo dell’imposta; nella 2.,
ARE