L’AGRICOLTURA ITALIANA
assai bene sulla via diritta, perverrà senza sforzi alla
ine presegnata dell’analisi e del ragionamento. ug
Tutti capiscono a primo tratto perchè l’autore si ap-
Digli a questa sorte di espedienti. Egli scriveva negli anni
n cui la dominazione austriaca — e per buoni motivi gi
era più tormentata e livida di paure e di sospetti contro
li italiani, massime contro quelli che più coscientemente
‘appresentavano la coltura e lo spirito tradizionale del pae-
e. Nessuno lasciavasi ingannare dalla apparente liberalità
on cui l’arciduca Massimiliano studiava comportarsi. Lo
acini si ingegnava come gli altri patrioti. Chi non stam-
pava le sue cose all’estero era costretto a giocare di astuzia.
’ noto — per rammentare un caso arguto — lo stratageni-
ma del Manzoni per diffondere la sua ode Il cinque maggio
egli mandò alla censura due copie del manoscritto, bene
mmaginaifdo che una di esse sarebbe scivolata via e sarebbe
osì entrata subito in circolazione fra il pubblico). Ed è
pure da rammentare come Cesare Correnti effettuasse la
ua propaganda unitaria. Scriveva ...innocui bozzetti geo-
rafici, economici, ecc. sulle singole regioni italiane, ma li
criveva in modo che il lettore doveva finire coll’esclamare
ress’a poco così: attraverso le varietà il fondo unitario è
anto che non si capisce proprio perchè si debba impedire
a noi italiani di ricostituire pure politicamente quello che
è già nella natura e nella razza! .
Di che tenore fossero le risposte particolari o generali
he lo Jacini porge a’ suoi dubbi si può dire con poco.
è sufficiente il riferire la genuina impressione — ed è a
uesta che, appunto, si mirava — che dalla suggestiva let-
ura del volume si ricava.
Ciò che si osserva nell’economia lombarda e sopra tut-
o in quella parte di essa che è più direttamente esaminata
pparisce come la conseguenza non solo dei caratteri pro-
ri di ciascuna zona o frazione di zona ma anche di fatti
i natura ben diversa e, in generale, dei criteri che si veg-
ono seguiti nel governo della Lombardia.
Quali questi fatti e questi criteri? È’ sufficiente un’esem-
Dlificazione. Non sono curate le vie di comunicazione con
li Stati limitrofi, così che la situazione geografica feli-
issima della regione resta in gran parte neutralizzata. La
tessa via del Po, che avrebbe potuto essere provvidenziale
er tutti i paesi contigui, è in mille modi intralciata da do-
ane, balzelli, divieti. Il credito fondiario e quello agrario
on sono efficacemente promossi e si sono lasciate le terre
oprirsi di ipoteche. Le imposte e le tasse sono gravissime,
sperequate a danno della regione e a vantaggio sfacciato
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