- IL’IMPOSTA FONDIARIA È IL NUOVO ESTIMO
L’ aggiornamento si è dovuto fare, in verità, molto in
fretta. Se ne è lamentato a ragione anche l’on. Einaudi, nella
sua Riforma sociale. Il ministro voleva avere il nuovo estimo,
cioè il reddito medio ordinario continuativo dei proprietari di
terre, in tempo utile per applicarvi il tributo col principio del
1925. I tecnici della Direzione del catasto hanno compiuta fer-
vorosamente la loro missione in sei mesi e la Commissione
censuaria centrale ha in meno di tre mesi esaurito il suo
difficile compito (riscontrare sui posti l’ operato dei tecnici,
giudicare sulla miriade dei ricorsi, approvare i valori-base
delle tariffe, ecc.). È da riconoscere che la rapidità del la-
voro, se non avrà evitato errori, ha portato per certo alla con-
temporaneità della revisione per tutte le zone del paese, che
è quanto dire ad una sperabile omogeneità e perequazione
nei criteri e nelle stime.
Nè la rapidità — mi piace aggiungere — ha impedito
alla Commissione di smussare qualche punta forse troppo fi-
scale del lavoro tecnico predisposto. Le istruzioni ministeriali,
per dirne una, stabilivano che se gli ultimi tre anni del pe-
riodo 1903-13, fissato per la rilevazione dei prezzi, avessero
rivelato nei prezzi stessi una decisa tendenza a crescere 0 a
scemare, si dovesse assumere la media di questi tre anni an-
zichè quella del decennio. ll criterio è tecnicamente inesatto
perchè la curva tendenziale dei prezzi non può derivare da
soli tre anni, tanto più che si tratta di derrate agrarie parti-
colarmente soggette a variare per le vicende delle stagioni e
per altri fatti accidentali e in relazione non al solo mercato
italiano ma anche a quello mondiale. In concreto poi avve-
niva che proprio in quei tre anni alcuni prezzi, come quello
del vino, una delle nostre massime produzioni, erano in rialzo,
così che con quel criterio sarebbe venuta fuori una media di
prezzi troppo forte è questa avrebbe portato ad un estimo
o, per essere più precisi, ad un reddito medio ordinario con-
tinuativo troppo elevato, specie per le zone molto viticole
quali le meridionali.
Ma quello che più conta, in molteplici e difficili ope-
razioni di questo genere, è il risultamento complessivo della
revisione. -
Che la revisione dovesse avere per effetto un estimo
più elevato del vigente era più che sicuro. I vecchi catasti e
anche quelli costruiti in base alla legge 1886 erano piuttosto
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