Full text: Le crisi industriali

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tratto ed in modo imprevedibile, esuberante 
l’offerta di qualche prodotto, montre ogni inter- 
ruzione nel commercio internazionale turba ne 
cessariamente ¡’equilibrio tra produzione e con 
sumo nei paesi che sono tra loro in relazione di 
affari. Cosi, ad esempio, qualche anno fa la ri- 
voluzione in Russia ha diminuito in essa le im- 
portazioni dall’estero, danneggiando moite indu 
strie tedesche e gli esportatori di agrumi della 
Sicilia, che di solito fornivano il mercato mo 
scovita. Anche le guerre, come abbiamo giá avuto 
occasione di notare, alterano l’ordine abituale 
de gli scambi, impedendo il consumo di certi 
prodotti esteri, o rovinando le industrie nazionali, 
che all’estero vendevano i loro prodotti. 
Cambíamentí nei dazí e nei trasporté — Un’al- 
terazione simile succédé pei cambiamenti nel 
regime doganale: i dazi provocano uno sposta- 
mento nei capitali impiegati nella produzione, i 
quali si ritirano da certe industrie per fame 
sorgere delle altre, che spontaneamente non sa- 
rebbero sorte; mentre l’abolizione dei dazi espone 
alia concorrenza estera delle imprese industrials 
il cui esito diminuisce, come diminuisce del pari 
per l’impedimento che i prodotti di esse trovano 
nell’introdursi in un paese estero, che ha adot- 
tato un regime doganale fortemente protezionista. 
Di ció si ha un esempio nella crisi vinícola, che ha 
imperversato nelle Puglie, dopo la denunzia del 
trattato di commercio fra 1’ Italia e la Francia. 
E conseguenze non molto dissimili resultano pure 
dai cambiamenti nelle vie di trasporto. Le in- 
terruzioni nel servizio ferroviario e nella navi-
	        
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