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stesso campo del credito i cracks si attenuano e
tendono perlino a scomparire. Difatti nella crisi
inglese del 1890, di cui abbiamo giá parlato, non
si è avuto crack, ad onta che la casa Baring
abbia sospeso i pagamenti con un passivo di 525
milioni di franchi, montre il passivo della ditta
Overend, Gurney e C. era soltanto di 250 milioni.
E non si è avuto, perché la Banca d’Inghilterra,
avendo saputo per tempo delle cattive condizioni
finanziarie dei Baring, si fece prestare delle forti
somme dalla Francia e dalla Russia e si trovó
in grado di largheggiare nelle operazioni di sconto
quando il disastro fu noto a tutti, di modo che
la hducia non venne scossa, non ci fu pánico,
né crack. E nel campo industriale le ripercussioni
dei cracks si rendono meno sensibili o spariscono,
a misura che, da crisi determinate da specula-
zioni eccessive in certe categorie di merci, si
passa a crisi determinate dalla fondazione di nuove
imprese, che poi non reggono, e infine a crisi
dipendenti principalmente da un’espansione esa-
gerata della produzione. Nelle crisi di specula-
zioni e di fondazioni il crack colpisce le industrie
in modo più diretto ed è il momento più disa
stroso, passato il quale può dirsi dileguata la
tempesta; nelle crisi di produzione, invece, la
malattia dura più a lungo, ma il passaggio dal
Periodo di preparazione al periodo di liquidazione
avvicne gradatamente e con meno fracasso.
Período di liquidazione. — Ma in qualunque
modo avvenga tale passaggio, quando è trascorso
quello stadio d’incertezza e di perplessitá, in cui
le persone di affari non sanno come far fronte