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è interamente compiuta. E poichè ció esige un
tempo piuttosto lungo, puó accadere facilmente
che il ritiro dei capital! dalle imprese, diventate
meno produttive o improduttive del tutto, non si
faccia se non con perdi ta. Se un capitale fisso
dura per io anni, dando origine a 1000 prodotti
ogni anno, il suo valore passa ad Vioooo a ^ a
volta nel prodotto, e se dopo un anno il prez-
zo dei prodotti ribassa, questo ribasso influisce
sulle 9000 porzioni di valore, che devono ancora
trasformarsi in den aro, a misura che il capitale
fisso deperisce e scompare, per cui esso pure
subisce una riduzione duratura di valore, in quanto
la di lui forma permane per altri 9 anni. Se il
capitale fisso, che abbiamo preso come esempio,
c una macchina che costa 100.000 franchi, ogni
prodotto che se ne ottiene deve ricostituire 10
franchi del valore di essa, facendo per semplicitá
astrazione dalle spese di riparazione e dagl' in-
teressi, perché 1000 prodotti all’anno per 10 anni
a 10 franchi l’uno fanuo appunto 100.000 franchi.
Dopo un anno la macchina vale 90.000 franchi,
dopo due 80.000, dopo tre 70.000 e cosi di se-
güito. Ma se, passato un anno, per l’ipotesi da
noi fatta, i prodotti sono ribassati di prezzo, in
modo che ciascuno di essi non possa contribuiré
che per 8 franchi alla ricostituzione del valore
della macchina, allora questo si riduce alla fine
del primo anno a L. 72.000 invece che a L. 90.000,
con una perdi ta di L. 18.000, che non puó esser
in alcun modo eliminata.
A misura, dunque, che da capital! disimpie
gati o destinabili a divers! usi si passa a capitali
circolanti e da questi a capitali fissi, la trasfor-