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birla tutta, se la demanda e l’offerta di lavoro
non riescono ad incontrarsi e a mettersi in esatta
corrispondenza, o se il lavoro non può facilmente
passare da un’industria alPaltra. Quanto ai capi
tal!, data la perfetta organizzazione del loro mér
cate, non esistono difficoltà all’incontro della do-
manda e dell’offerta, ma ne esistono talvolta di
gravissime al passaggio da un impiego all’altro,
mentre questo passaggio può esser necessário
per rimediare ad errori commessi nella destina-
zione data al capitale, o per sottrarlo aile con-
seguenze disastrose dérivant! da un mutamento
avvenuto nel consumo, che ha reso poco proficuo
o addirittura improduttivo il capitale impiegato.
Di fronte ad errori possibili e a variazioni con
tinue nel consumo, il capitale dovrebbe potersi
sempre trasformare, ossia passare da un’industria
all’altra, con la massima facilita e rapidità. Ma*
questa trasformazione dei capitali è sempre ugual-
mente facile e pronta?
Processi con cuí si trasformano i capitali. —
Quando il capitale è disimpiegato, si presenta
di solito sotto forma di moneta, la quale, essendo
l’intermediario degli scambi, può essere indife
rentemente impiegata in qualunque specie d’in-
dustria; ed allora è facile fare affluire il capitale
là dove più occorre, eliminando le disuguaglianze
che fossero sorte nella sua distribuzione tra i vari
impieghi. Ed è ugualmente facile far passare il
capitale da un’ impresa all’altra, quando esso è
composto di elementi che servono a divers! usi
o che possono cambiar destinazione senza cambiar
forma, come avviene nel capitale-salari, che ri-